C’è tutto un mondo dietro alla cottura della ceramica, per questo oggi vorrei parlartene un po’ in maniera semplice.
Esistono svariati metodi per la cottura della ceramica e ciascuno richiede grandi livelli di conoscenza. Ci sono persone che pensano possa avvenire nel forno di casa, purtroppo mi tocca dirtelo.. no, non è possibile cuocere nel forno domestico ma sono necessari appositi forni.
Che tipi di forni esistono?
Esistono diversi metodi di cottura, infatti in questo processo può avvenire la trasformazione dei materiali utilizzati oppure può essere proprio questo a donare le proprietà al manufatto ceramico.. Un esempio è la cottura raku (L’oggetto viene tolto dal forno ancora incandescente e viene depositato in un contenitore pieno di materiale che prende fuoco al contatto con questo)
Oggi il metodo di cottura più utilzzato è quello elettrico o a gas, anche se esistono ancora artigiani che come nel passato utilizzano legno e carbone e che usano forni da loro costruiti.
La cottura può avvenire in appositi forni ma anche a cielo aperto.. e quest’ultimo caso la difficoltà è massima perché la temperatura non si mantiene costante.. e la ceramica la cosa di cui soffre di più la ceramica sono proprio gli sbalzi termici.
Io in laboratorio ho due forni elettrici molto pratici, ma so che sono molto diffusi anche i forni a gas.
Le temperature di cottura di tutti i materiali ceramici di artigiani come me vanno da un minimo di 960’C ad un massimo di 1300.. anche se a livello un più industriale è possibile trovare temperature anche più alte.
Come funziona il ciclo di cottura?
Il ciclo di cottura avviene in tre step e per una durata che va da un minimo di circa 20 ore ad un massimo di anche 2-3 giorni:
- L’oggetto viene messo in forno freddo per farlo riscaldare progressivamente fino alla temperatura voluta.
- Rimane alla massima temperatura per il tempo necessario.
- Raffreddamento, che avviene in maniera lenta e controllata
Le condizioni termiche della cottura vengono decise in base risultato che si vuole ottenere e vengono definite nei diagrammi di cottura. Cambia molto anche a seconda della tipologia di oggetto che dobbiamo cuocere. Per esempio dei pezzi di grandi dimensioni avranno bisogno di una curva più lenta di cottura. Quindi ogni infornata sarà fatta di oggetti simili per dimensioni e materiale. Per saperne di più sui materiali ti rimando ad un mio precedente articolo, qui.
Esistono moltissime modalità di cottura e variano in base al materiale utilizzato.
Il pezzo viene cotto 1-3 volte a seconda del risultato che si vuole ottenere, in certi casi potrebbe essere necessaria una 4 cottura. Di base però le cotture necessarie sono le seguenti:
- Cottura del pezzo essiccato (cioè crudo)
- Cottura del biscotto (cottura in cui avviene la vetrificazione o comunque la chiusura dei pori)
- Terzo fuoco per oro e lustri (opzionale)
Per saperne di più su tutta la produzione click qui.
La ceramica durante la cottura subisce grandi trasformazioni fisiche:
- La dilatazione del manufatto è il primo cambiamento fisico. Da non scordare è che l’argilla quando viene modellata ha una determinata misura, essiccando poi si restringe anche del 20% o 30%. In forno poi si dilata nuovamente per poi tornare più o meno a misura.
- Segue l’evaporazione dell’acqua: tra i 250-300° C si ha l’evaporazione dell’acqua assorbita dai materiali argillosi ed è anche la temperatura in cui i pezzi non perfettamente essiccati potrebbero scoppiare nel forno (e in questo caso si sente proprio lo scoppio da fuori). Tra i 450-650° C si hanno le prime reazioni chimiche. La temperatura aumenta in maniera progressiva. Tra i 400 e i 600’C avviene anche la decomposizione delle istanze organiche presenti.
- A temperature più elevate si hanno i primi processi di fusione, dove alcuni minerali che fungono da fondenti provocano la fusione di altri minerali.
- La fase di raffreddamento comporta la solidificazione e cosi si ottiene la vetrificazione del pezzo
E’ di massima importanza eseguire il corretto ciclo di cottura, non solo per non rovinare gli oggetti o addirittura il forno stesso ma anche per non creare oggetti nocivi. Non sono solo importanti i prodotti utilizzati ma anche come questi vengono impiegati.